Villa Zito

Prende il nome da uno degli ultimi proprietari della dimora, il commerciante di agrumi Francesco Zito Scalici, che acquistò l’edificio nel 1909. La villa ha però un’origine ben più antica: il Villabianca, infatti, riporta che la “casena” fu fondata da Gaspare Scicli intorno alla prima metà del Settecento. Nella seconda metà dello stesso secolo fu acquistata da Antonio La Grua, principe di Carini. Il distico ancora apposto sul portale d’ingresso che recita: “Hinc lites, strepitus, curae, hinc procul ite cadentes; hic reparent animos otia, rura, quies” (Restino lontane le liti, gli strepiti, gli affanni; qui diano riposo all’animo la pace, le campagne, la quiete), rispecchia il carattere “villereccio” della dimora. I principi di Carini, infatti, la acquistarono sulla scorta di una moda sempre più diffusa tra i nobili del periodo, quella cioè di possedere un rifugio posto al di fuori delle mura cittadine ove soggiornare nei periodi più miti dell’anno.
La villa era fabbricata su due elevazioni: pianterreno e piano nobile; adiacente al corpo principale e accessibile attraverso apposite aperture era la cappella; quest’ultima era decorata con architetture dipinte realizzate nel 1762.
L’aspetto attuale dell’immobile è frutto dell’intervento attuato nel primo quarto del XX secolo dall’architetto Michele La Cavera; questi, infatti, fu incaricato da Francesco Zito di abbellire la propria residenza secondo il nuovo gusto imperante. Il risultato fu una elegante dimora di stile classicista cinquecentesco: il prospetto presenta aperture a edicola sottolineate da decorazioni e termina con terrazze laterali. Alla stessa epoca risalgono le decorazioni a tempera dei soffitti a volta, sia del piano nobile sia del pianoterreno, alcuni in stile floreale, altri di ispirazione neoclassica, altri ancora caratterizzati da uno spirito eclettico.
Nel 1926 il Banco di Sicilia acquistò la villa per allocarvi gli uffici del Credito Agrario e del Credito Fondiario e nel 1983 la destinò a sede espositiva delle collezioni artistiche.
La Fondazione Sicilia nel dicembre del 2005 ha acquistato la villa e successivamente ha affidato il restauro e la risistemazione dell’edificio all’Architetto Corrado Anselmi. Gli spazi espositivi sono dedicati alla conservazione e all’esposizione al pubblico delle collezioni pittoriche e di una selezione di opere grafiche.